Definizione

Una cultura umana non può sopravvivere a lungo senza la base di un’agricoltura sostenibile e una gestione etica della terra: questa geniale intuizione ha ispirato Bill Mollison nel coniare il termine Permacultura, una sintesi teoria e pratica che sistematizza ed sviluppa gli elementi di diverse scienze ecologiche, aprendo nuovi orizzonti progettuali.

La parola “permacultura” è stata creata da Bill Mollison e da David Holmgren a metà degli anni ‘70 per descrivere un sistema integrato ed evolutivo di specie vegetali ed animali perenne o auto-perpetuante, ed utile all’uomo.

All’inizio significava “permanent agriculture”, agricoltura permanente. Una definizione più corrente di permacultura, che riflette l’allargamento del suo focus implicito nel libro “Permaculture One”, è “terreni progettati coscientemente in modo da riprodurre gli schemi e le relazioni presenti in natura, in grado di produrre abbondanza di cibo, fibre ed energia al fine di provvedere ai bisogni locali”. Le persone, i loro edifici ed il modo in cui organizzano se stessi sono centrali nella permacultura. Perciò la visione della permacultura di una agricoltura permanente o sostenibile si è evoluta in una cultura permanente o sostenibile.

Permacultura oggi significa “permanent culture”, cultura permanente, significato che riflette i 40 anni ormai raggiunti da questa metodologia di progettazione.

La Permacultura è un processo integrato di progettazione che dà come risultato un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico.

Applicando i principi e le strategie ecologiche si può ripristinare l’equilibrio di quei sistemi che sono alla base della vita.

La Permacultura è la progettazione, la conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.

Allo stesso modo si applica a strategie economiche e alle strutture sociali.

La Permacultura si può definire una sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione.

La Permacultura é nata come sistema di progettazione del territorio che integra armoniosamente l’uomo con l’ambiente e i suoi elementi (abitazione, alimentazione, risorse naturali, relazioni umane e sociali). L’obiettivo è progettare insediamenti duraturi, il più possibile simili ad ecosistemi naturali, tramite il riconoscimento, l’utilizzo e l’armonizzazione delle componenti del paesaggio (morfologia, clima, terreno, acqua, vegetazione, animali) sviluppando rapporti di sostegno reciproco tra gli elementi dell’ambiente e i bisogni delle persone e basandosi su uno stile di vita “non predatore” e “non parassitario”. Il risultato é un sistema di grande valore estetico, produttivo, e sostenibile nel tempo, con bassi costi di manutenzione.